Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta (T. S. Eliot)

 
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Bovino
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Un po' di storia

Dall’antico Bibium-Vibibium-Vibinum, probabilmente connesso al greco Bovino. Si poggia nelle gole dell’Appennino presso le sorgenti del Cervaro dove nel 217 a.C. si accampò Annibale. Nel 663 d.C. Costante distrusse gran parte della città che fu ricostruita nel 969 da Ottone di Germania, aiutato dal principe di Benevento Romualdo che la liberó dai Bizantini. Nel secolo XII possedeva il casale di Castelluccio de Sclavis, quelli di Santa Maria in Nibula, di Monte Preiso, di Salcito, di Ilare, di San Vito e di San Pietro, tutti donati da Roberto di Loretello, seppellito poi nel duomo della cittá.
Fu feudo dei Bertrando, dei Reali, dei Cantelmi, degli Estendardo, degli Andreis e dei Loffredo.
Sede vescovile sin dal I secolo la diocesi di Bovino è avvolta in una fitta nuvola di leggende. Secondo alcuni storici infatti la sua fondazione sarebbe opera dello stesso San Pietro, che l’avrebbe fondata nel suo viaggio verso Roma.

 

Da visitare

 

 

 

 

Cattedrale e San Marco - S. Maria Assunta, risalente alla fine del X secolo, fu rimaneggiata nell’XI e completata nel XII. Nel secolo successivo vi fu aggiunta la facciata asimmetrica con tre portali ed un grande occhio retto da colonnine poggianti su due leoni. Sulla cuspide vi è un elemento decorativo raffigurante la testa di un bovino. L’interno é a croce latina a tre navate, divise da otto colonne romane. La cappella a destra dell’abside ospita il sepolcro del vescovo Angelo Giustiniani. Nell’abside possiamo ammirare il bel barocco della prima metà del XVII secolo.
La struttura architettonica e artistica della Cattedrale è impreziosita dal Cappellone di San Marco, del 1197, innestato al corpo centrale della cattedrale. Al Cappellone si accede anche da una porta laterale, sormontata da una splendida lunetta di stile bizantino, situata su di una strada a sinistra del tempio.
Nel maestoso e suggestivo Cappellone si possono ammirare il grande altare di marmo, del XVIII secolo, fatto costruire dal vescovo Lucci, su cui campeggia l’artistica tela della “Visione di San Marco” e i monumenti sepolcrali di alcuni vescovi della diocesi bovinese. Sulla sinistra dell’altare, le due nicchie in cui si conservano il busto argenteo di San Marco di Eca, Patrono della città, interessante e prezioso per la ricchezza del lavoro eseguito a sbalzo e a cesello e il busto ligneo di San Marco Africano. Lateralmente alla porta di accesso al Cappellone, il pregevole fonte battesimale, un manufatto marmoreo, del XVIII secolo, dono del duca di Bovino Inigo III di Guevara.

Il Castello Ducale fu costruito da Dragone, conte di Puglia, che lo innalzò sulle rovine di una rocca romana, il castello fu poi ampliato da Federico II di Svevia e, nel 1600, trasformato in palazzo dai Guevara.
Della prima costruzione normanna, non resta che la massiccia torre cilindrica risalente alla seconda metà dell’XI secolo, che si innesta sullo spigolo dell’antico Cassero, posta “a cavaliere” su uno sperone tronco piramidale. Maestoso nella semplificazione dei suoi elementi e per la mole, dall’alto di una roccia domina le costruzioni di epoca posteriore. Ha un bel cortile interno sul quale s’innalza la Torre dell’orologio, eretta nel 1624, in forma quadrata, con cella campanaria ottagonale. Sulla destra, nella cappella del Palazzo ducale, si conserva anche un prezioso reliquiario d’argento che racchiude il frammento di una Spina della corona di Gesù, insieme a reliquie di diversi santi, donate ai duchi Guevara da cardinali e papi con essi imparentati. Il palazzo ha ospitato, nelle varie epoche, eminenti personaggi come Maria Teresa d’Austria, Torquato Tasso, Giov. Battista Marino ed il Papa  Benedetto XIII. 
Ad una quota meno elevata, addossato alla facciata esterna del Palazzo ducale, il giardino pensileche presenta una ricca  varietà di piante e arbusti oltre a strutture architettoniche di un certo interesse, come le mura merlate e i notevoli tratti di opus di età romana. E’ ornato da statue femminili, busti e fontane.

Chiesa di Sant’Antonio. La fondazione della Chiesa, felicemente incastonata nel verde della villa comunale, risale all’anno 1618 e fu fatta costruire dal duca Don Giovanni Guevara e dalla Duchessa Giulia Boncompagni, per un voto fatto a San Francesco d'Assisi. Al 1623 risale invece l'annesso Convento, costruito per ospitare i Padri Cappuccini, ai quali venne affidata la cura della Chiesa. In origine il Tempio era ad una sola navata, avendo, sulla destra, tre cappelle, ma nei tempi successivi ha subito importanti modifiche che ne hanno compromesso il primitivo impianto. Attualmente l’interno della chiesa si presenta con due navate, quella centrale e quella laterale, divise da arcate poggianti su pilastri, a copertura piana. Sul fondo della navata centrale, il presbiterio, con l’altare maggiore sormontato da un artistico polittico di tele dipinte ad olio, del 1664, attribuite, in parte, a M. Regolia.
Di notevole interesse artistico è il “Tabernacolo”, di ebano, con intagli e intarsi in avorio e cupola a padiglione, sormontata da una croce anche in avorio e sostenuta da colonnette corinzie, opera del Persico, del 1627. E’ custodito in una nicchia, con cancelletto, su cui è collocata la tela, del 1774, di “Santa Maria delle Grazie”. Nella navata destra, dedicata a Sant'Antonio da Padova, si può ammirare una bella statua del Santo, di scuola veneziana.

 

Folklore, feste e sagre

16 Luglio – Festa della Madonna del Carmelo. In occasione della ricorrenza si svolge una suggestiva processione, a cui fanno seguito fuochi pirotecnici ed uno spettacolo di musica leggera.

1 e 15 Agosto – Processione della preziosa icona bizantina della Madonna della misericordia.

14 e 20 Agosto - San Potito Martire. Primo martire della Puglia, Potito, era originario dell’attuale Sofia. Secondo la leggenda, invece, sarebbe nato nella Daunia. Subì il martirio sotto l’imperatore Antonino tra il 160 ed il 180 d.C. La festa in suo onore è caratterizzata da una processione del prezioso reliquiario d’argento, un solenne Pontificale, concerti bandistici, falò e sparo del “ciuccio”. Sempre secondo la leggenda sarebbe stato un mulattiere - guidato dal suo asino - a ritrovare il corpo di san Potito. Da qui, l’usanza di allestire una sagoma d’asino carica di petardi, in ricordo di quell’avvenimento.

22 Agosto – Sagra dell’olio Dop.

8 Dicembre – Festa dell’Immacolata Concezione. Sagra delle pettole, ossia pasta lievitata e fritta in olio d’oliva.

20 Dicembre – Presepi e vendita di prodotti tipici natalizi a cura delle scuole.

 

 

 


 
 
 
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